In molti
(incluso il sottoscritto) da troppo tempo attendevano che Capcom
mollasse le atmosfere action e main-stream che hanno caratterizzato
gli ultimi due capitoli ufficiali della saga survival-horror per
eccellenza e, quasi come a darci il contentino, hanno pensato bene di
soddisfarci con un titolo per console portatile. Non credo di essere
il solo a pensare che, dopo aver finito e valutato il gioco, esso
sarebbe dovuto venire proposto sulle console principali da casa per
poter essere apprezzato in tutta la sua interezza, tuttavia bisogna
accontentarsi del 3DS. Dico accontentarsi con un velo di ironia in
quanto il gioco va a mostrare quella che probabilmente è la migliore
qualità grafica mai vista in un anno di vita dell’ultima nata di
casa Nintendo e che con questo gioco va ad ampliare ulteriormente la
galleria dei giochi che VANNO acquistati a scatola chiusa!
Iniziamo
subito con due cenni su trama e ambientazione: cronologicamente
parlando siamo tra il 4° e il 5° episodio, la Umbrella Co. è
defunta e i beniamini della saga, Chris e Jill, sono i membri
fondatori di una associazione volta a contrastare le minacce
bio-terroristiche in tutto il mondo, nota come B.S.A.A. Oltre a essa
esiste un’altra commissione governativa addetta a simili questioni,
la Federal Bioterrorism Commission (o FBC) che intrattiene rapporti
freddi ma collaborativi con la BSAA; infine abbiamo la Veltro,
un’organizzazione bioterroristica volta a far capire all’uomo
quale minaccia esso ponga alla vita del pianeta tramite l’uso
estensivo di BOW (armi bio-organiche), nonché causa della
distruzione dell’immaginaria isola di Terragrigia in un terribile
atto terroristico avvenuto un anno prima le vicende attuali. La
narrazione iniziale è spezzettata cronologicamente e per maggior
chiarezza la ripropongo: in una spiaggia europea di una non meglio
nota città vengono rinvenuti degli esseri vagamente simili a enormi
blob carnosi e per le indagini vengono chiamati gli agenti Jill
Valentine (da sempre eroina della serie) e Parker Luciani (una
new-entry nella saga precedentemente impiegato presso la FBC e
migrato nella BSAA in cerca di maggior azione). Dopo alcuni minuti le
indagini vengono fermate in quanto si viene a sapere che Chris
Redfield (altro personaggio principale della serie) e Jessica
Sherawat (introdotta in quest’ episodio e anche essa ex-FBC)sono
andati dispersi in missione. I due agenti vengono dunque impiegati in
una missione di soccorso presso le ultime coordinate note dei due
agenti mancanti, vale a dire una nave da crociera chiamata “Queen
Zenobia” attualmente alla deriva nel bel mezzo del Mar
Mediterraneo.
Con queste premesse parte la storia del gioco, suddivisa in una dozzina di capitoli separati ognuno da un breve riassunto del capitolo precedente, quasi come a voler dare un taglio da serie televisiva a tutta la vicenda.
Con queste premesse parte la storia del gioco, suddivisa in una dozzina di capitoli separati ognuno da un breve riassunto del capitolo precedente, quasi come a voler dare un taglio da serie televisiva a tutta la vicenda.
Parlando
dei personaggi si può felicemente constatare che essi risultano
accattivanti e abbastanza caratterizzati. I soggetti storici della
saga mantengono la loro personalità e rimangono fedeli a loro
stessi, mentre quelli introdotti sono comunque piacevoli e ben
definiti, sebbene alcuni di essi potevano venire sviluppati meglio e
resi meno stereotipati (ricorrente sarà l’uso di citazioni da
parte della Divina Commedia, elemento che per conto mio va a
inficiare negativamente sull’aspetto realistico del gioco), altri
pur partendo da basi traballanti col proseguire dell’avventura
acquistano una vita propria e rimangono impressi nella mente per le
loro particolarità (alla fine sono arrivato ad adorare Parker e
anche Jessica da semplice oca ha acquistato un po’ di colore
emotivamente). Degno di nota è anche l’utilizzo di espedienti per
dare un tocco quasi comico alla narrazione, riferendomi ai personaggi
di Quint & Keith, i quali reagiscono alle situazioni presentate
in maniera esageratamente leggera, spesso con battute o comportamenti
al limite del demenziale, offrendo al giocatore una pausa mentale
dopo i momenti sicuramente più stressanti affrontati negli altri
capitoli. Una nota negativa va invece agli antagonisti umani della
vicenda, secondo me troppo poco convincenti e aventi sottotrame che
risultano essere poco serie e fini a se stesse. Nota a parte per i
nemici comuni del gioco, vale a dire gli “Ooze”, esseri affini
per movenze e pericolosità agli ormai celebri zombie, vale a dire
comuni esseri umani venuti a contatto con un virus (denominato in
questo episodio come “T-Abyss”), fusione dello storico T-virus
della saga principale con un altro rinvenuto nelle profondità
oceaniche. Tale particolarità conferisce ai nostri avversari movenze
e caratteristiche acquatiche che ben si mescolano con l’atmosfera e
danno quel tocco di grottesco che non guasta mai. I boss sono ben
animati e offrono una sfida molto piacevole senza risultare ne troppo
ostica ne troppo semplice, con l’unica nota negativa data dai loro
nomi (“Draghignazzo”, ecc.) sempre ispirati alla letteratura
dantesca.
Graficamente
ci troviamo di fronte a un ottimo prodotto, nulla di particolarmente
esaltante ma i modelli dei personaggi risultano molto ben definiti e
le ambientazioni convincenti. Si può affermare che RE:R da un’idea
delle capacità tecniche della console e quest’ultima ne esce a
testa alta, anche in questo caso tuttavia il 3D si fa notare per la
sua inutilità e per l’essere nuovamente fine a se stesso, non
avendo riscontrato fasi in cui esso fosse propedeutico all’avventura
al di fuori del mero valore estetico. Solito apprezzamento per il
comparto audio, con colonna sonora azzeccata e piacevole e
soprattutto l’ottimo doppiaggio italiano! Da cultore della saga ero
un po’ scettico di fronte a questa scelta, tuttavia le voci
italiane oltre a essere azzeccate per timbro, riflettono ottimamente
la personalità dei personaggi, nello specifico la voce di Jill mi ha
piacevolmente stupito mentre quella di Chris onestamente mi verrebbe
da additare come la peggiore, ma comunque all’altezza.
La
giocabilità è su ottimi livelli ma mi sento in dovere di
consigliare al giocatore l’acquisto e l’uso del Control Pad. Io
ho giocato solo su con esso e sono rimasto piacevolmente soddisfatto,
controlli precisi su due analog mi hanno consentito di manovrare il
personaggio senza troppi problemi, sebbene azioni particolari come la
schivata abbiano una difficoltà di esecuzione a mio dire troppo
elevata che ne ha pregiudicato in maniera drastica l’effettiva
utilità. Nota negativa per i caricamenti tra una zona e l’altra,
decisamente troppo elevati (durano anche 20-25 secondi). La longevità
è abbastanza equilibrata: portare a termine la storia iniziale non
richiederà più di una dozzina di ore, ma la rigiocabilità del
titolo a difficoltà più elevate e soprattutto la modalità RAID
renderanno l’esperienza durevole per mesi, considerando anche
l’implementazione del multiplayer e la sempre gradita aggiunta di
obiettivi interni al gioco.
In
sintesi questo capitolo rappresenta una boccata d’aria fresca per i
fan della vecchia trilogia. Situazioni nuove e personaggi inediti
rendono questo titolo un obbligo per chiunque abbia una vaga
familiarità con il franchise oppure per quelli che vogliono una
giustificazione per acquistare l’ultima console portatile di casa
Nintendo e sfruttarne in maniera decente le possibilità offerte. Per
tutti gli altri è semplicemente un pretesto per passare alcune ore
in compagnia di un gioco certamente non terrorizzante ma capace di
elargire ore di sana tensione e divertimento.
Voto: 8.5/10
Voto: 8.5/10
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